"Avido del proprio tesoro"
Perchè il tutto iniziò ufficialmente in quel dì dell'aprile 1998, nella sala piccola dello Sliver.
Un gruppo musicale buttato li a caso. Una futile scusa per fare giusto due conoscenze, il mio amico d'infanzia Matteo, il Robbi, il Carlo, il Dario che non si capiva bene da dove fosse sbucato e il Lollo che mi temeva poichè portavo l'orecchino e gli anfibi.
E poi le prime uscite, il nostro primo Pub, l'Higlander, con ben due consumazioni alcooliche su sei al tavolo!
E la prima notte in bianco passata a casa mia, con le finestre spalancate e la musica a bomba... e la prima birra sorseggiata!
E poi lo swan, il napal con 3000lire, e la nostra prima basa assoluta!
Ma arriva il tempo del Garelli, dello stealth, del vivacity, e della bicicletta perenne per il Lollo e il Carlo, e allora via tutti al Pintajota, con i sacchi del rudo adosso perchè pioveva, tessera Arci e 5000lire d'ingresso per andare a cacarci sotto alla vista dei bulli sedicenni che vestivano eleganti e si bevevano due fleminshock di fila.
Ma l'ora della maturità legale si fa vicina, giusto in tempo per la prima vacanzona senza genitori a Rimini, e il Dario che si fa la biondona Svedese e tutti noi che lo gasiamo e interiormente lo invidiamo, e l'approccio con le olandesi al balcone di fianco, e il Carpana che non gli sta mai bene il menù dell'hotel Bacco e chiedendo altre portate al cameriere questo gli risponde "vuiupodipsctanbinco?"
E gente che attiravamo, perchè così è sempre stato, e la figa!, la figa di cui sempre si parlava ma che nessuno mai trovava.
E i discorsi a letto a Tizzano su chi era arrivato più avanti con una ragazza.
E poi i diciotto anni, le ciabattate nel culo del Lollo, i graffiti fatti sui muri del Maria Luigia, con io a far da palo con la paglia in bocca e la tosse da malato cronico, le Bercetate, le liti che ognuno di noi ha fatto con il Carlo, e il Lollo che si mette insieme alla ragazza amata per tutte le superiori, e la fuga dai magnacci che ci inseguono per il campus e via montanara e via Langhirano, e il Dario che lo riportiamo in braccio fino a casa sua al quarto piano e gli rimbocchiamo le coperte, e il Robbi che sviene dopo due tiri di canna, e il Mattio che bestemmia in chiesa.
E ora i venticinque anni, e questa strada che sembra non volersi mai dividere, l'impressione di non essere ancora cambiati, ancora senza figa, ancora bamboccioni, ancora vogliosi di fare puttanate, di ubriacarci. Soliti deficenti con ancora la voglia di farci un giro al cimitero di Arola voglia di crescere si, ma non nel nostro mondo, perchè è sempre bello in fondo sentirsi ed emozionarsi come quindicenni.
Che dire se non "Moltiplichiamo per altri dieci questi anni"
7 commenti:
Amen, fratello. Ai prossimi 40 anni, ancora migliori di quelli passati.
Matte
P.s. Vaccocà, è vero, tutti abbiamo buiato con Carlo. E l'inseguimento dei magnaccia me l'ero quasi scordato, grazie, grazie da Dio.
Cazzo e pure onore e gloria ai nostri 25 anni di amicizia...
Suan e Napalm.
A parte queste inezie il tuo post è di quelli che piacciono ai nostalgici come me!!!!
consiglio come colonna sonora, "Gli anni" del grande max
ho deciso di apportare i termini per come li credevo io all'epoca... o forse penso si scrivano così tutt'ora :)
Si grande Azzo e grande la Azzo's Company!!
Che bel post. Il fleminshot del pjntaiota lo ricordo bene: non riuscivo a proferire parola per mezz'ora dopo averlo bevuto: mi bruciava le corde vocali.
Grande paranoica! Benvenuta anche a te nel club dei nostalgici!
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